L’acquerello monocromo rappresenta l’anticamera
dell’acquerello policromatico: per poter giungere a dominare questa tecnica
pittorica è consigliabile esercitarsi
utilizzando un solo pigmento.
L’acquerello monocromo è quindi un procedimento che esercita
lo studioso a dipingere attraverso un attento studio dei toni, che vengono
ottenuti grazie a procedimenti tipici della tecnica dell’acquerello: la
trasparenza del pigmento (diluendo con più o meno acqua) per ottenere toni più
chiari o più scuri con l’aiuto del bianco della carta e l’uso delle velature,
cioè l’applicazione di uno strato di colore trasparente sopra un altro, che nel
frattempo si è asciugato, per ottenere il tono cercato.
Il tono, o valore cromatico, descrive il rapporto tra le
diverse parti di un oggetto in termini di chiaro scuro. In natura esistono
infinite variazioni di luce e ombre: compito dell’artista è quello di
semplificarle attraverso un serie di passaggi tonali. Questo esercizio
permetterà inoltre, quando si passerà all’utilizzo dei colori, a realizzare
dipinti più realistici e cromaticamente più equilibrati ed armonici.
Generalmente il colore usato per dipingere l’acquerello
monocromatico è il nero, ma si possono utilizzare altri pigmenti come l’azzurro
scuro, la terra di Siena, … Normalmente il ritocco o la correzione con pittura
bianca coprente non è corretta: i bianchi si ottengono mediante spazi lasciati
di proposito senza colore.
In questo esercizio ho utilizzato il Grigio di Payne
Un caro saluto
Roberto