lunedì 2 gennaio 2012

Il paesaggio: la prospettiva aerea


Il paesaggio è una delle manifestazioni più alte e caratterizzanti del modo di vedere e di accostarsi alla natura. Il primo Maestro del passato che ci dice come dipingere il paesaggio è Cennino Cennini che nel suo scritto “Colorire una montagna” ci dice: << Digrada i colori… e quando hai da fare le montagne, che paiano più lungi, più fa’ scuri i tuo’ colori; e quando le fai dimostrare più appresso, fa’ i colori più chiari >>. In quel scurire gli oggetti lontani, Cennini vuol indicare la necessità di smorzare i toni: questo è il primo tentativo di prospettiva aerea, cioè di rappresentare la profondità attraverso il colore. Ma il primo vero teorico ed artista della rappresentazione del paesaggio fu Leonardo da Vinci che nel suo Trattato che al capo CXXXIV parla “Della diminuzione de’ colori in lunga distanza”.

Queste sono le regole che i Maestri ci hanno insegnato e che J. M. Parramón, nel suo libro “Saper dipingere” (Hoepli editore) sintetizza così:
  1. Marcato contrasto del primo piano in relazione ai secondi piani.
  2. Decolorazione e tendenza all’azzurro tanto maggiore quanto più distanti sono i piani.
  3. Marcata nitidezza del primo piano in relazione ai secondi piani.
Vi propongo un esercizio ad acquerello dove potete mettere in pratica la teoria della Prospettiva aerea sopra descritta.

Con la matita eseguite questo semplice disegno tratto dal mio Manuale: con tratto leggero disegnate i vari piani di questo paesaggio.


Stendete il colore nei vari piani: il pennello deve essere ben intriso di acqua e colore, usando la tecnica di bagnato su asciutto, partendo dall’alto del dipinto. L’azzurro del cielo è più intenso nella parte alta, perché è quello più vicino e si mescola con le montagne verso l’orizzonte; potete lasciare dei tratti in bianco per simulare le nuvole.


Quando il colore è asciutto, con la tecnica della sovrapposizione, date un maggiore dettaglio e forza nei colori, nei piani più vicini.



Vi auguro un anno 2012 pieno di colori luminosi.
Buoni acquerelli a tutti.
Roberto





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