lunedì 29 ottobre 2012

Gli alberi ad acquerello


Il desiderio di conoscere cose nuove, lo stupore e l’emozione che tutti noi proviamo di fronte alla natura, possono sorgere anche di fronte ad un singolo elemento e in particolare, ad esempio, per un albero. Esso va osservato, ammirato e disegnato perché può essere un’occasione per esprimere sentimenti e pensieri.

Spesso si incontrano alcune difficoltà nel disegnare un albero a memoria e nella maggior parte dei casi il risultato è poco aderente al vero. L’insoddisfazione porta a fare molte cancellature e rifacimenti. 

Proviamo allora ad imparare alcune regole che possiamo ricavare da un’osservazione diretta.


Nello sviluppo di un larice, olmo, cipresso, abete… il tronco si assottiglia verso l’alto, mentre tutt’attorno crescono rami, più robusti e lunghi quelli in basso, più sottili e corti quelli in alto. In sintesi lo schema è simile a quello delle nervature di una foglia ed è pressoché simmetrico.


Secondo un altro modello di crescita, tipico della quercia, del castagno, del salice, … il tronco si divide in due o più rami principali. Nella forma più semplice assomiglia ad una “Y”. I rami crescendo si dividono nello stesso modo ed il loro spessore diventa sempre più sottile.

Questo schema però viene offerto in natura in mille varianti.




Cogliamo le caratteristiche dell’albero: osserviamo la sua struttura e proseguiamo nel notare le dimensioni, l’altezza (in alcuni casi anche 25 – 30 m), il colore (quello del tronco non è mai marrone, ma varia secondo il tipo di albero, di luce; la chioma ha infinite tonalità, zone in ombra e zone illuminate dal sole, spazi in cui si intravede il cielo). Domandiamoci con quale forma geometrica possiamo sintetizzare la massa delle fronde (un triangolo, un ovale, un cerchio, un poligono, …)


Ecco alcuni alberi realizzati ad acquerello. Proviamo a copiarli!


Un saluta da
Roberto



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